Settimana calda per il governo Monti: oltre a decreto liberalizzazioni e riforma del lavoro, alla Camera ha luogo la discussione sulle semplificazioni e la chiusura dell’iter del Milleproroghe.
Ancora in sospeso la questione delle pensioni per i cosiddetti esodati, che potrebbero vedere altri soggetti beneficiare dell’emendamento già proposto e approvato.
L’obiettivo generale è quello di preservare l’azienda dalla chiusura totale, cosa che però troppo spesso porta ad una inevitabile riduzione dei posti di lavoro o a trovare accordi come quelli di coloro che lo scorso anno hanno accettato di uscire dalle proprie aziende perché ormai prossimi alla pensione, gli esodati, per poi trovarsi “bloccati” dalla riforma Fornero.
La crisi economica non accenna infatti ad allentare la morsa sulle imprese italiane e spesso queste si trovano nella condizione di dare il via a ristrutturazioni aziendali. Tuttavia, se non si risolve normativamente la questione degli esodati – non solo quelli 2011 ma anche 2012 – sarà un dramma: per usare le parole di Vidmer Mercatali del Pd, confermare ed estendere l’emendamento al Milleproroghe che salva precoci ed esodati è «un fatto di giustizia e di buon senso, perché se non ci saranno cambiamenti faranno tutti ricorso e lo vinceranno».
Per ridurre i disagi per lavoratori e aziende che possono derivare dalle ristrutturazioni aziendali e dalla riforma Fornero, Pd e Pdl hanno dunque proposto in Senato di inserire nel Milleproroghe una proroga fino a dicembre 2012, o almeno fino a giugno, per la copertura dei rapporti di lavoro interrotti a causa della crisi economica.
Si tratterebbe quindi di allargare la platea di soggetti per il quale far valere il “salvagente” riservato agli esodati.
Il nocciolo della questione è però sempre lo stesso: trovare le risorse finanziarie necessarie per accordare ad un maggior numero di soggetti l’esenzione dalla riforma delle pensioni Fornero-Monti.
Il Ministero del Lavoro sembra però avere delle riserve su un ampliamento troppo vasto della platea degli esodati, così Lucio Malan (Pdl) e Vidmer Mercatali (Pd), relatori del provvedimento, stanno cercando di trovare un compromesso.
Intanto domani il Milleproroghe dovrebbe andare in Aula al Senato e non è escluso che il governo Monti ricorra alla fiducia.