Con la manovra finanziaria Monti è stata definita anche l’indicizzazione delle pensioni all’inflazione, stabilendo le modalità di rivalutazione degli assegni per gli anni 2012 e 2013 (art. 24, comma 25 del decreto legge 201/2012 convertito con modificazioni nella legge 214/2011).
Nello specifico, la rivalutazione al 100% dei trattamenti pensionistici sarà automatica per il biennio 2012-2013 ma riguarderà solo le pensioni di importo massimo fino a tre volte il trattamento minimo INPS (480,53 euro mensili o 6.246,89 euro annui) ), quindi fino a 1.405,05 euro.
Nella Circolare n. 10 del 2 febbraio 2012 dell’Istituto si specifica inoltre che è previsto un correttivo a favore delle pensioni di poco superiori a tre volte il trattamento minimo, ovvero a 1.405,05 euro ma inferiori a tale limite incrementato della quota di rivalutazione automatica (1.441,49 euro): «l’aumento di rivalutazione è comunque attribuito fino a concorrenza del predetto limite perequato».
Con il decreto del 18 gennaio 2012, emanato dal Ministro dell’Economia e delle Finanze e dal Ministro del Lavoro e delle Politiche sociali, pubblicato sulla Gazzetta ufficiale n. 18 del 23 gennaio 2012, era stato infatti stato stabilito un aumento di perequazione automatica da attribuire alle pensioni in via previsionale nella misura del 2,6%.
Per l’anno 2011, invece, la perequazione automatica è stata invece fissata nella misura del 1,6% in via definitiva, contro l’1,4%, attribuito in via previsionale.
L’INPS precisa che «il conguaglio a credito eventualmente spettante è stato pagato con la rata di gennaio 2012».