Superare le 8 ore canoniche di lavoro può avere serie conseguenze per la salute psicofisica dei lavoratori. Secondo recenti studi restare in ufficio più di 11 ore aumenterebbe il rischio di cadere in depressione di oltre il doppio (2 volte e mezza).
Una considerazione che i datori di lavoro dovrebbero tenere presente, quando valutano i rischi per la salute e la sicurezza sul luogo di lavoro dei propri dipendenti.
Apparentemente esclusi dal rischio depressione da stacanovismo sasrebbero i dipendenti uomini con uno stipendio elevato ed un lavoro impegnativo.
I più esposti sono i giovani e le donne e coloro che hanno uno stipendio basso: tutti accomunati dal desiderio di soddisfare esigenze familiari e/o finanziarie.
Il sovraccarico di lavoro scatenerebbe un malumore persistente che rischia di sfociare in depressione. Osservare una “costanza lavorativa” – corrispondente alle 7 o 8 ore contrattuali – aiuterebbe a vivere meglio e a migliorare l’umore.
Dallo studio emerge per i datori di lavoro la necessità di prestare attenzione: «fare spesso straordinari può rendere le persone meno efficienti, con ripercussioni negative in termini di stress», ha sottolineato il professore inglese e co-autore dello studio Stephen Stansfeld. E le preoccupazioni possono incidere tanto sulla vita privata quanto dentro l’ufficio.
Lo studio è stato condotto dal “Finnish Institute of Occupational Health” di Helsinki e dalla “Queen Mary University of London”, per un periodo complessivo di sei anni su più di 2 mila impiegati governativi inglesi fra i 35 e i 55 anni, inizialmente sani e considerati fuori pericolo depressione.