La crisi continuerà a mietere vittime per tutto il 2009 e a farne le spese sono come sempre le realtà più piccole. Ad esempio, quasi il 40% delle Pmi in Sardegna rischia la chiusura o comunque di entrare in un ciclo di attività economica sommersa, proprio a causa delle difficili condizioni economiche.
A rivelarlo il XXI Rapporto Congiunturale API Sarda condotto sotto forma di indagine a campione su 500 imprese rappresentative del sistema produttivo sardo.
L’associazione delle Pmi lancia dunque l’allarme, relativo anche alla scarsa fiducia tra le imprese sulle performance e sulle possibilità di attuare programmi di investimento.
Questo perchè chi ha rischiato nel 2008 procedere con cautela e preferisce capitalizzare gli effetti delle scelte fatte.
In generale, però, Api Sarda ha registrato un miglioramento nelle infrastrutture, in particolare quelle telematiche e un moderato ottimismo in relazione al futuro atteggiamento delle banche nei confronti delle imprese.
Le Pmi restano comunque in attesa di una seria politica del credito da parte delle istituzioni, di un’accelerazione della spesa pubblica per il sostegno, gli incentivi e i programmi di sviluppo locale e settoriale, oltre ad un’abbattimento della pressione fiscale.