Il numero delle imprese italiane è rimasto stabile tra il 2010 ed il 2011, nonostante l’imperversare della crisi economica. Più in particolare sono 5,3 milioni le attività imprenditoriali del Paese, secondo l’analisi della Camera di Commercio di Milano.
Dal punto di vista territoriale il Nord d’Italia è il più prolifico di imprese, con la Lombardia che detiene la maggiore percentuale di imprese: 15,7% per un totale di 830.128 imprese; segue la Campania con l’8,9% e 473.014 aziende ed il Lazio con l’8,8% per 465.186.
Ma tra le città la più popolosa è Roma con 330.276 imprese, che rappresenta il 6,2% del totale italiano; a seguire il capoluogo lombardo, Milano, con 287.152 imprese pari al 5,4% nazionale, mentre Napoli fa registrare 226.471 attività imprenditoriali.
Lo studio della CamCom milanese sui dati Registro imprese del terzo trimestre 2010 e 2011 fotografa un’Italia fatta di esercizi commerciali (1.425.186 aziende, pari al 26,9% del totale italiano), imprese edili (832.247, 15,7%) ed agricole (836.349, 15,8%). Queste ultime sono concentrate soprattutto in Sicilia (10,9%), Puglia (10,3%) e Veneto (9,3%).
Allungano il passo però quelle del comparto di energia elettrica, gas e vapore: 5.878 imprese attive per una crescita del +36,8% sul 2010. In aumento, anche se più moderato, anche le aziende attive nei settori dell’istruzione (+7%), sanità ed assistenza sociale (+6,3%) e le attività professionali, scientifiche e tecniche (3,8%).
Una situazione ancora sana pertanto in Italia, nonostante la crisi economica, ma come ha ricordato il presidente della Camera di commercio di Milano, Carlo Sangalli, in questa fase è fondamentale «sostenere le imprese con strumenti adeguati e innovativi nel loro sforzo di ripresa».