La riforma delle pensioni contenuta nella manovra finanziaria Monti ha disposto che i lavoratori che maturino entro la fine dell’anno 2011 i requisiti possano chiedere all’ente di appartenenza la certificazione del diritto ad ottenere tanto la pensione di anzianità contributiva quanto la pensione di vecchiaia secondo quanto previsto dalla legge antecedente all’entrata in vigore del decreto legge 6 dicembre 2011 n. 201.
Clausola di salvaguardia
La cosiddetta clausola di salvaguardia, inserita nella manovra finanziaria di Monti per tutelare i lavoratori alla vigilia del pensionamento, prevede che tale diritto si espleti sia dal punto di vista dell’accesso che della decorrenza della prestazione pensionistica secondo la normativa pre-vigente.
Diritto indipendente dalla certificazione
E questo a prescindere dalla conferma cartacea relativa a tale diritto. La certificazione costituisce infatti una pura dichiarazione e non una condizione necessaria per la fruizione del diritto.
A ribadire le disposizioni in merito alla certificazione del diritto alla prestazione pensionistica è l’INPS con il Messaggio n. 24126 del 20 dicembre 2011. Un chiarimento resosi necessario a fronte del gran numero di utenti che si sono recati presso gli sportelli presenti sul territorio per verificare la propria posizione contributiva ai fini pensionistici in seguito alla riforma delle pensioni operata dal Governo Monti.
Il fraintendimento era nato dalla dicitura contenuta nell’art. 24, comma 3 della manovra finanziaria, nella quale si afferma che i lavoratori “possono” chiedere all’ente di appartenenza la certificazione di tale diritto. Ora l’INPS chiarisce: si tratta di una possibilità, non di un obbligo.