C’è anche una misura per promuovere «l’informazione previdenziale» nella manovra finanziaria Monti: ogni anno i lavoratori riceveranno dal proprio ente pensionistico (INPS, ecc.) un prospetto dettagliato su contributi e pensione che stanno maturando, anche per facilitare il calcolo sulle prestazioni future e sull’opportunità di procedere ad altri tipi di accantonamenti.
Il provvedimento sull’informazione relativa alle proprie pensioni future è descritto al comma 29 dell’articolo 24 del testo della manovra finanziaria:
«Il Ministero del Lavoro e della Politiche Sociali elabora annualmente, unitamente agli enti gestori di forme di previdenza obbligatoria, un programma coordinato di iniziative di informazione e di educazione previdenziale».
Posizione previdenziale
A questa opera di informazione «concorrono la comunicazione da parte degli enti gestori di previdenza obbligatoria circa la posizione previdenziale di ciascun iscritto e le attività di comunicazione e promozione istruite da altre Autorità operanti nel settore della previdenza».
L’obiettivo della norma è quello di «diffondere la consapevolezza, in particolare tra le giovani generazioni, della necessità dell’accantonamento di risorse a fini previdenziali, in funzione dell’assolvimento del disposto dell’art. 38 della Costituzione (che sancisce il diritto alla pensione, n.d.r.)».
Fondi pensione
Si tratta di una misura che ricalca l’esempio svedese, paese in cui i lavoratori ricevono la famosa “busta arancione” sulla propria situazione previdenziale. In Italia, era stata recentemente caldeggiata dal ministro del Welfare del precedente governo, Maurizio Sacconi, il quale ne aveva parlato ancora l’estate scorsa in occasione della relazione annuale della Covip, la commissione di vigilanza sui fondi pensione.
E in effetti si tratta di una norma che si ricollega facilmente al discorso dei fondi pensione, risultando uno strumento utile a prendere un’eventuale decisione sull’opportunità di crearsi una “pensione di scorta”. Fino ad oggi, la percentuale di lavoratori che aderisce a un fondo pensione è intorno al 23% dei dipendenti, cifra che si abbassa nella pubblica amministrazione.
Previdenza complementare
Fra l’altro, sempre la manovra finanziaria Monti prevede incentivi alla previdenza complementare, per esempio con la possibilità di dedurre fiscalmente i contributi volontari e datoriali fino a 5164,57 euro annuali.
La nuova norma non chiarisce esattamente quali saranno le informazioni contenute nella “busta arancione” italiana.
Si prevede che venga organizzata un’anagrafe generale dei lavoratori attivi, da parte del Nucleo di valutazione della spesa previdenziale, a cui in passato ha partecipato l’attuale ministro del Welfare, Elsa Fornero.