È stata battezzata “Capitale circolante” la nuova iniziativa a sostegno delle Pmi nata dall’accordo tra Confindustria Emilia Romagna e le banche Carisbo e Cariromagna. Sul piatto, 200 milioni di euro per 2000 aziende selezionate, con problemi di fatture insolute anche se solide e ben patrimonializzate.
L’accordo si inserisce all’interno dell’intesa anti-crisi siglata con la Regione e si pone l’obiettivo di venire incontro ad una delle problematiche più sentite oggi dalle aziende: il problema del capitale circolante legato agli insoluti, ovvero ai clienti che non pagano.
A tale scopo, Carisbo e Cariromagna erogheranno alle imprese i nuovi finanziamenti in un apposito conto affidamento temporaneo dedicato (con spread fra 1,25% e 1,50%), della durata di 12 mesi, allo scopo di dilazionare l’addebito di eventuali pagamenti insoluti ricevuti dalla propria clientela.
Le aziende avranno tre mesi di tempo per incassare il credito e ridurre così il fido, ripristinando al contempo la disponibilità per eventuali ulteriori fabbisogni di liquidità. Alla fine dei tre mesi, gli importi relativi ai crediti non saldati verranno trasferiti su conto ordinario.
Secondo il parere di Anna Maria Artoni, presidente di Confindustria Emilia-Romagna, la liquidità rappresenta, di fatto, la principale emergenza che le imprese si trovano attualmente a dover fronteggiare in tempi ristretti.
La possibilità di trovare forme vantaggiose finalizzate a sostenere i flussi di cassa e la rotazione del capitale circolante è quindi un elemento indispensabile per «tenere acceso il motore delle nostre imprese».
L’iniziativa ha al momento coinvolto le aziende della sola Emilia Romagna, ma sarà con tutta probabilità replicata anche in Campagna, Veneto e Piemonte.