Per capire se un certo candidato è proprio “il dipendente ideale”, in fase di recruiting il colloquio di lavoro è ormai uno strumento adottato da tutte le imprese, dai big dell’industria fino alle Pmi.
Ma quali sono i quesiti più comuni da sottoporre e a cui saper rispondere? Un problema strategico tanto per le aziende che per aspiranti assunti.
Ebbene, il portale di offerte di lavoro Glassdoor.com ha pensato di gettare nuova luce sulle domande più diffuse nei colloqui, perchè più utili per andare “oltre la facciata”.
Un esempio di domanda molto ricorrente: «quando è giusto mentire?« Strana, ma plausibile se a farla è un’agenzia di marketing!
Alcune lasciano addirittura spiazzati: «quale tipo di cereale sei?« Eppure a farla è stata Cisco Systems ad un aspirante analista finanziario.
Il tutto nasce dal sistema implementato per il libero scambio di interviste sostenute dai vari utenti/candidati: nè più nè meno analogo a quello delle prove d’esame. Oltre 2mila colloqui che vedono protagoniste più di mille aziende, da Microsoft a Apple e Cisco Systems, da Google a Amazon, Visa a PricewaterhouseCoopers.
Per valutare il metro di giudizio, ciascun colloquio è corredato di informazioni aggiuntive: grado di difficoltà delle domande, percentuale di assunzioni, tipologia del colloquio.
Una curiosità: tra le aziende che assumono di più PricewaterhouseCoopers mentre tra quelle con il maggior numero di colloqui finiti con una fumata nera la tanto ambita Google.