Si evolve la tradizionale ricerca di lavoro online, non più per via dei classici portali di recruiting, motori web o siti per la gestione di curriculum vitae: la svolta è oggi in chiave 2.0, attraverso i social networks. Perchè? Per l’interazione, la corripondenza tra domanda e offerta e soprattutto per la rapidità di gestione dei diversi step.
Tanto più che, come conferma un recente studio IBM e MIT, frequentare siti di Social Network avvicina dipendenti e manager, con ripercussioni positive su lavoro e carriera.
Lo svantaggio delle soluzioni Internet “tradizionali” è infatti la scarsa interazione con i diretti interessati (le aziende), nonchè la lunga registrazione con obbligo di riempire un numero infinito di campi. Quando spesso, lo sforzo è ricambiato da offerte che non soddisfano affatto le aspettative.
Un’altra possibilità emergente sembra oggi essere quella di mirare direttamente alle aziende, individuando la sezione “Lavora con noi” (o Recruiting) presente all’interno del sito ufficiale della compagnia che interessa. Basta inviare ai riferimenti indicati il proprio CV, con la probabilità che l’offerta descritta sia davvero “in movimento” (perchè quella certa figura è davvero necessaria all’impresa), senza infiniti tempi dui attesa.
Certo, nel caso di posti particolarmente ambiti – soprattutto nel mondo ICT dove la concorrenza è significativa – i responsabili del personale non sempre riescono a valutare con attenzione la moltitudine di curricula ricevuti, rendendo poco efficace la candidatura sottoposta.
Per queste ragioni, nel mondo di Internet si sta puntando soprattutto sulla prima tendenza, quella social network, vera e propria trasposizione digitale della classica “rete di conoscenze lavorative”, che eprmette di scalare l’anonimato e farsi avanti.
Diventano quindi fondamentali siti come Facebook, LinkedIn o Meetup, grazie ai quali è possibile raggiungere una moltitudine di potenziali orecchie interessate.
In pratica, sempre più spesso gli utenti cominciano a manifestare su social network e blog noti le proprie esigenze lavorative mettendosi “sul mercato”. Come? Creando apposite pagine personali indirizzare a possibili offerenti.
La parola d’ordine è quindi autopromozione 2.0. A questo punto, consiglia chi ha già tentato questa strada, l’importante è riuscire a comunicare nel modo giusto la propria situazione e le proprie esigenze, evitando di far girare in Rete contenuti UGC (autoprodotti e pubblicati) che potrebbero risultare screditanti agli occhi di un possibile datore di lavoro!