Private equity: cresce la fiducia degli investitori italiani

di Noemi Ricci

Pubblicato 25 Marzo 2009
Aggiornato 6 Febbraio 2014 11:08

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Nonostante la crisi, a sorpresa cresce il Private equity sul mercato italiano, dimostrando fiducia nello sviluppo delle imprese e facendo registrare un andamento in controtendenza con quando avviene nel resto d'Europa

Positivo il bilancio relativo al Private equity in Italia, presentato in occasione del Convegno annuale dell’AIFI (Associazione Italiana del Private Equity e Venture Capital) con tema “Private Equity: investire nello sviluppo delle imprese nei momenti di recessione“, che si è tenuto in questi giorni a Milano.

Un andamento, quello del private equity italiano, in controtendenza rispetto a quello del resto d’Europa. I risultati AIFI sono molto positivi, con picchi registrati nel Centro-Nord (crescita annua di fondi di private equity pari al 95%).

Quasi anticiclico rispetto ai tradizionali periodi di crisi (es.: 1991-3 e 2001-3), nel 2008 gli investimenti sono cresciuti del 23% rispetto all’anno precedente,con un aumento degli operatori del 12%.

In linea con il resto di Europa, invece, il calo della raccolta, pari al 25% (da 3 miliardi di euro a 2,3), ed il numero di disinvestimenti, che è stato del 13%, in linea con il trend globale che vede negli USA e in Giappone cali del 15-30%.

L’Italia, pertanto, mostra risultati soprendenti, nonostante una recessione che sembra superare il 2% e una perdita nell’Export di circa il 20-30% rispetto all’ultimo anno.

Il Private equity ha prodotto in Italia una raccolta di 553,8 mld di dollari, in calo rispetto al 2007 (624,6 mld di dollari) ma non così drastico come quello a cui si sta assistendo nel resto d’Europa (-39% UK; -21% Germania; -32% Spagna; -20% Francia).

Nonostante gli investitori si stiano impegnando in operazioni più piccole e di minore importo del passato, comunque continuano a immettere capitale di rischio nel private equity, dimostrando fiducia nello sviluppo delle imprese.

Una fiducia che solo tra 4-5 anni mostrerà i suoi risultati, a causa dell’anacronismo tra i tempi degli investitori (medio termine) e quello d’impresa (lungo termine).

Il mercato italiano punterà quindi sempre più sul Private equity, verso cui si stanno orientando anche i fondi pensione. In aumento anche le operazioni di start-up e quelle nelle infrastrutture, mentre calano leggermente le operazioni di buy-out.