La revisione degli Studi di Settore, per le Pmi è uno dei temi più caldi del Decreto Anticrisi: dopo aver richiesto nei mesi scorsi la rivalutazione dei dati alla luce della congiuntura, si attendono ora fatti concreti, dopo l’approvazione del D.L. 185/2008 integrato al D.L. 112/2008.
Come riferisce il Il Sole24Ore, Ministero dell’Economia e Agenzia delle Entrate hanno dato conferma che la tanto attesa revisione avverrà entro fine marzo: si parla di oltre 200 singoli studi per altrettante attività produttive, per i quali le revisioni terranno conto degli effetti nefasti della crisi economica.
In pratica, l’obiettivo è “calmierare” quel meccanismo che determina in automatico la pressione fiscale per le piccole e medie imprese, stabilita in base ad indici di previsione dei redditi aziendali.
L’adeguamento dei valori che derivano dagli attuali indici, porterà ad un riallineamento della “funzione di ricavo” alla luce della crisi finanziaria ed economica, che ha drasticamente ridotto i ricavi, e quindi i redditi.
A fare il punto sullo stato di crisi in cui vertono gli Strudi di Settore, il Forum di Confcommercio di Cernobbio, che ha visto sullo stesso tavolo Governo e rappresentanti sindacali e d’impresa. La contropartita emersa? Contribuire attivamente alla lotta all’evasione fiscale.
Intanto, a perorare la causa delle Pmi in difficoltà è anche Confindustria che, per voce del Presidente Emma Marcegaglia a confronto questa sera con il premier Berlusconi, chiede ancora una volta “soldi veri” e un nuovo Fondo di Garanzia per piccole e medie imprese.