Lasciare per un anno il TFR in azienda, o in alternativa far confluire i flussi in un fondo di garanzia che aiuti il sistema del credito alle piccole e medie imprese: questa la proposta della presidente di Confindustria Emma Marcegaglia, per ridare fiato alle imprese e sostenere il sistema del credito per le Pmi.
In pratica, per un anno verrebbero sospesi i versamenti al fondo di Tesoreria gestito dall’Inps, per le imprese sopra i 50 dipendenti, del TFR che i lavoratori non intendono destinare a previdenza complementare.
Un intervento necessario, secondo il leader degli industriali, poiché la crisi economica continua a incombere sulle imprese italiane e a farne le spese sono in particolar modo le realtà minori specialmente quelle del Sud.
Proposta che ha trovato l’appoggio della Cgil, che però precisa di essere d’accordo solo se il provvedimento non tocca la parte che va ai fondi pensione.
La proposta della Marcegaglia “va attentamente considerata” per il vicepresidente della Commissione Lavoro della Camera Giuliano Cazzola, pur riconoscendo che in periodo di difficoltà come quello attuale non sarebbe sbagliato concedere alle imprese la possibilità di autofinanziarsi.
Per permettere alle imprese di uscire dalla crisi c’è bisogno, secondo Confindustria, di misure concrete. Arriva così anche la richiesta di anticipare i crediti delle imprese con le pubbliche amministrazioni da parte della Cassa Depositi e Prestito e di rendere presto operativo il Fondo di garanzia che porterà 450 milioni di euro alle imprese dal Decreto 185 per le Confidi.