Fotografia delle imprese a controllo estero

di Marianna Di Iorio

28 Febbraio 2007 16:50

L'Istat, attraverso una rilevazione, analizza la struttura e l'attività delle imprese a controllo estero, nel biennio 2003-2004

«Nel 2004 le imprese a controllo estero residenti in Italia sono di poco inferiori alle 14.000 unità, impiegano 1,1 milioni di addetti e rappresentano lo 0,3 per cento del complesso delle imprese che operano nei settori dell’industria»: questo è il quadro delineato dall’indagine Istat pubblicata ieri, relativa al biennio 2003-2004, sulle imprese a controllo estero residenti in Italia.

Rispetto alle aziende che operano nei settori dell’industria e dei servizi, quelle a controllo estero registrano il 6,8% degli addetti, il 15,3% del fatturato e il 25,9% della spesa in ricerca e sviluppo.

In particolare, il settore del commercio ha mostrato un incremento del fatturato, passando dal 16,1% del 2003 al 18,5% del 2004, seguito dal settore della ricerca e sviluppo e da quello delle altre attività imprenditoriali.

Per quanto riguarda la distribuzione geografica, facendo riferimento al paese di residenza del controllante, si rileva una concentrazione maggiore delle imprese nelle aree più sviluppate. Per quanto concerne i flussi commerciali, invece, le imprese a controllo estero hanno contribuito alle esportazioni nazionali di merci da parte delle aziende manifatturiere per il 23,4%, mentre per le importazioni il loro contributo è stato del 33,8%.

Inoltre, il 30% delle aziende risulta attiva nell’industria mentre solo lo 0,9% e il 2,2% nelle costruzioni e nell’estrazione di minerali. Per una consultazione più dettagliata si rimanda al testo integrale.