Per fronteggiare la crisi finanziaria, si moltiplicano progetti e nuovi approcci per “trarre beneficio” dalla congiuntura che obbliga a ottimizzazioni
degli investimenti e a sforzi creativi.
Tra questi, c’è un aspetto legato al mondo dei social networking che potrebbe aver subito l’influenza di questo momento di difficoltà.
Da quando la crisi è iniziata, il numero di utenti che partecipano a siti di social networking è cresciuto in modo esponenziale.
I due fenomeni potrebbero anche non avere un nesso causa-effetto, ma è difficile credere che la crisi non spinga a cercare nuove opportunità laddove è più semplice interagire dinamicamente. E sarebbe da miopi non sfruttare le potenzialità delle reti sociali per ridare linfa alle interazioni di lavoro.
I visitatori di MySpace, 160mila a novembre 2008, evidenziano ad esempio il generale aumento di traffico in relazione a richieste e offerte di lavoro.
L’età media degli utenti – secondo i dati diffusi da MySpace – si attesta tra i 21 e i 34 anni, proprio nel periodo di maggiore flessibilità e precarietà lavorativa.
Il Web e in particolare i siti di social networking sembrano quindi attirare navigatori alla ricerca di occupazione, permettendo il monitoraggio continuo delle offerte che vengono rese disponibili nel tempo e la veicolazione del proprio curriculum online.
Oltre a MySpace, infatti, altri siti molto noti ha visto gli iscritti crescere in maniera considerevole: pensiamo a LinkedIn, che è passato dai 18 milioni dei primi mesi 2008 ai 31 milioni di dicembre, oppure a Xing,Viadeo, Plaxo o a Facebook, la vera rivelazione del 2008.