Dall’ultimo sondaggio Confartigianato dell’Osservatorio sull’Imprenditoria Giovanile emerge che negli ultimi tre mesi le Pmi hanno fortemente subito gli effetti della crisi a causa della difficoltà di accesso al credito.
Il 72,1% dei giovani imprenditori si mostra quindi preoccupato riguardo alle ripercussioni che la crisi potrebbe avere ancora sulla propria attività economica: secondo il 53,4% – rispetto al primo semestre 2008 – è peggiorata la situazione della liquidità aziendale e il 24,6% lamenta anche una peggioramento dell’indebitamento dell’impresa.
Il 26,2% del campione – composto da giovani artigiani e titolari di piccole imprese – ha riscontrato maggiori difficoltà nei rapporti con gli istituti di credito proprio nell’ultimo trimestre del 2008.
I giovani imprenditori guardano quindi con diffidenza alle banche. nel 2008 solo il 14,9% ha aumentato la richiesta di prestiti o finanziamenti, mentre il 5,6% pensa di richiederne di nuovi nei prossimi sei mesi.
Quasi la metà (45,8%) possiede linee di credito attive, delle quali il 35,4% consiste in mutui.
Non rinunciano però ad investire in azienda i giovani imprenditori, che nell’anno appena trascorso hanno effettuato investimenti nella propria azienda per il 29,7% dei casi. Emerge tuttavia un 12,4% che prevede di ridurre gli investimenti nello sviluppo dell’impresa nel prossimo semestre.
La maggior parte delle nuove leve della piccola imprenditoria (60,4%) non è ricorso a finanziamenti pubblici per avviare l’attività, a farlo è stato soltanto il 6% di loro.
Un atteggiamento e una determinazione, quelli emersi dal sondaggio, che lasciano ben sperare, dimostrando che le piccole imprese italiane stanno vivendo un periodo di attesa rispetto a nuovi segnali positivi da parte dell’economia, piuttosto che un momento di reale recessione.