Da un recente studio effettuato dal Centro studi di Unioncamere arriva l’allarme delle mancanza nel mercato del lavoro nel 2008 di 42mila laureati e di 88mila diplomati in istituti tecnici e professionali.
Secondo quanto annunciato in occasione di Job&Orienta, oggi il fabbisogno di laureati si aggira intorno a quota 198.800 unità.
Tra questi 126.100 unità, sono suddivisi in 88.300 nel settore privato e 37.800 nell’Amministrazione Pubblica, a cui si aggiungono i 72.700 liberi professionisti dotati di partita IVA e i nuovi imprenditori.
Sono dunque numerosi i laureati che potrebbero trovare occupazione nel sistema economico italiano, ma si prevede che il 2008 si chiuda con un ingresso nel mercato del lavoro di circa 157mila unità. Quindi circa 12mila unità in meno nel lavoro dipendente e quasi 42mila unità per il lavoro indipendente.
Tra i vari titoli, il gap risulta maggiore per gli indirizzi tecnico-scientifici quali ingegneri, matematici, fisici, biologhi, geologi, chimici, farmacisti e così via.
Sicuramente l’attuale fase di recessione dovuta alla crisi economica che sta investendo tutto il mondo non giocherà un ruolo favorevole in questo senso, riducendo la distanza tra domanda e offerta di laureati.
Rimane però valido il problema della qualità degli assunti. Gli studiosi prevedono, come è facile immaginare, che le aziende tenderanno a privilegiare le assunzioni per le professioni maggiormente qualificate.