Per combattere le difficoltà che qualsiasi realtà aziendale sta incontrando in questo momento incerto dei mercati, il Ministro Giulio Tremonti ha illustrato per sommi capi il piano anticrisi che il Governo ha intenzione di varare.
Lo stesso presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, anch’egli a margine del vertice del G20 a Washington, ha confermato alla stampa la volontà di approvare un «piano articolato ed equilibrato» per un ampliamento della domanda di decine di miliardi di euro.
La manovra in cifre? Si parla di 80 miliardi, ovvero un valore in linea con quello degli altri paesi europei. Una grossa quota economica dell’intervento nazionale proverrà da Cipe (16 miliardi), privati (Autostrade, 10 miliardi) e fondi europei (40 miliardi).
La volontà è quella di intervenire al più presto (probabilmente con un decreto) e di limitare l’impatto del piano sul deficit.
Il Ministro Tremonti ha espresso anche un’ulteriore considerazione sulla restrizione del credito: bisogna attuare misure correttive, non volte a favorire le banche ma piuttosto le imprese.
In linea con questa volontà, il Ministro ha manifestato l’intenzione di rinnovare i contratti di produttività per il settore delle imprese, dal primo gennaio 2009 di prorogare i premi di produttività e di mettere a punto «un nuovo strumento contrattuale per fare dell’Italia un Paese che ha un sistema di imprese più produttive».