L’allarme arriva da una ricerca della Cgia di Mestre (Associazione Artigiani e Piccole Imprese) realizzata in base ai dati camerali: chiuse 336.846 aziende italiane nel periodo gennaio-settembre 2008.
Ad annunciarlo è stato Giuseppe Bortolussi, segretario della Cgia di Mestre, che ha così commentato l’analisi dell’andamento di iscrizioni e cessazioni presso le Camere di Commercio italiane nei primi 9 mesi del 2008: «la crisi si sta abbattendo sul mondo delle imprese ed in particolare in quelle del Sud. Il settore più colpito è il piccolo commercio».
Attualmente, dunque, la differenza tra imprese iscritte e cessate risulta essere pari a -13.184. Per comprendere quanto sia preoccupante la situazione basti confrontare questo dato con quello del 2007 che risultava essere del +10.007 e del 2006, quando il saldo ammontava addirittura a +46.875.
La motivazione ovviamente non può che essere l’attuale situazione di crisi finanziaria, che sta colpendo l’economia italiana e in particolare il Sud. Qui infatti il saldo risulta essere -4.229 in Sicilia (+1.754 nel 2007), -4.158 in Puglia e di -1.174 (+1.217 nel 2007) in Calabria (+1.057 nel 2007).
Prendendo in considerazione i vari settori, le cose vanno leggermente meglio per l’Artigianato (+2.162), mentre peggiorano decisamente per il Commercio con più di 95.000 aziende chiuse ed un drastico calo nelle nuove iscrizioni, per un saldo complessivo di -30.672 (-24.972 nel 2007 e +13.781 nel 2006).