Nelle aziende italiane solo 5 dirigenti su 100 è rappresentato da donne, le quote rosa in azienda sono ai minimi storicie sono tanto più basse quanto più si sale nell’organigramma..
È questo il dato che è emerso ieri nel corso di un incontro organizzato a Milano dalla Fondazione Idi (Istituto dirigenti italiani), costituita da Confapi (Confederazione italiana della piccola e media industria) e Federmanager (Federazione nazionale dirigenti aziende industriali).
La Fondazione Idi, che promuove la formazione di Dirigenti e Quadri delle PMI, ha organizzato il convegno nazionale “Donna è competitività” per porre in evidenza la valorizzazione della professionalità nella differenza di genere.
L’incontro è stato organizzato, anche, in occasione della designazione per il 2007 dell'”Anno delle Pari Opportunità per Tutti” proclamato dalla Commissione Europea per rimuovere gli ostacoli che incontrano le donne che vogliono accedere ai diversi livelli aziendali e per l’affermazione della persona in ogni campo della società.
Secondo la Fondazione Idi, il convegno è stato un’occasione per discutere sul ruolo centrale delle figure manageriali nelle piccole e medie imprese e per incentivare il dialogo tra i dirigenti, sia uomini che donne.
Dalle statistiche presentate da Federmanager, inoltre, è emerso che le donne manager sono più qualificate degli uomini, ma ricevono uno stipendio più basso. Il 43% delle 1200 dirigenti, infine, ha dichiarato di non potersi permettere il lusso di andare in maternità. Analizzando questi risultati, il vicepresidente Idi, Elisabetta D’Alessandro, ha deciso di presentare nuovi corsi per favorire l’integrazione di genere e per promuovere la competitività.