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Assunzioni: il recruiting passa dai social network

di Noemi Ricci

Pubblicato 15 Settembre 2008
Aggiornato 5 Gennaio 2012 17:47

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Secondo un sondaggio, il 22% dei datori di lavoro prende informazioni sui candidati dai social network. Favoriscono l'assunzione profilo professionale e referenze impeccabili

Secondo uno studio pubblicato da CareerBuilder.com, ben un terzo dei manager avrebbe respinto l’assunzione dei candidati sulla base ad informazioni ottenute tramite siti di social network.

Dallo studio, che ha coinvolto in un sondaggio 31.000 datori di lavoro, sarebbe emerso che il numero di manager che per valutare le assunzioni si stanno rivolgendo a reti sociali – come MySpace e Facebook – per approfondire il comportamento online dei candidati sarebbe in rapido aumento.

Circa il 22% dei datori di lavoro ha affermato di fare già uso delle reti sociali a tale scopo, un ulteriore 9% starebbe invece progettando di farlo. Interessanti numeri, se pensiamo che nel 2006 solo l’11% dei manager ne ha fatto uso.

Il 24% dei manager ha trovato nei social network informazioni che hanno contribuito a convincerli ad assumere un candidato. Essi affermano infatti che riscontrare profili che mostrano un’immagine professionale e solide referenze può incrementare le possibilità di lavoro di un candidato.

Di conseguenza, il 16% dei lavoratori dichiarano che hanno pagine di social networking affermano di aver modificato il contenuto del loro profilo per trasmettere un ‘immagine più professionali ai potenziali datori di lavoro.

Alcuni consigli da CareerBuilder: rimuovere immagini, contenuti e link che possono inviare un messaggio sbagliato ai potenziali datori di lavoro; aggiornare i profili regolarmente per evidenziare i risultati più recenti; prendere in considerazione dei blocchi per evitare commenti discutibili sui post; evitare che unisce gruppi i cui nomi potrebbero spegnere i potenziali datori di lavoro; prendere in considerazione di fissare un profilo privato riservato agli amici.

Le principali preoccupazioni che spingono i datori di lavoro ad effettuare la ricerca sui social network includono: informazioni su alcool o droga (41%); informazioni o foto inappropriate pubblicate sulla una pagina del candidato (40%); scarsa capacità di comunicazione (29%); cattive parole sugli ex datori di lavoro o colleghi (28%); imprecisioni sulle qualifiche professionali (27%); scelta del nome non professionale (22%); note che mostrando collegamenti a comportamenti criminali (21%); informazioni riservate riguardo i passati datori di lavoro (19%).