In Italia i caregiver, o assistenti familiari, professionali e non, hanno oramai acquisito un ruolo fondamentale nella cura dei malati gravi e/o terminali. A dimostrarlo c’è il numero delle cosiddette “badanti” in continua crescita: si tratta di oltre 700.000 assistenti familiari regolarmente assunte, alle quali si aggiungono coloro che lavorano senza contratto, quasi sempre perché caregiver familiari.
Spesso però, soprattutto in ambito familiare, i caregiver non hanno una formazione specifica per svolgere questa attività, nonostante una loro preparazione sarebbe auspicabile, a maggior ragione a fronte del fatto che l’assistenza ad un malato inguaribile difficilmente prescinde dalla somministrazione di cure palliative.
Per questo negli ultimi anni in Italia si sono diffuse iniziative in questo senso, con corsi di formazione a livello sanitario e assistenziale. Quando si assiste una persona in fase avanzata di malattia, infatti, non si può “improvvisare”, sono necessarie preparazione e competenze.
Al di là della propria preparazione, è ancora più cruciale che il caregiver si affidi ad una équipe di assistenza domiciliare preparata che fornisca appropriate indicazioni sulle cure da somministrare e fornisca al caregiver indicazioni sui sintomi e le caratteristiche della malattia.