Le imprese italiane prevedono per tutto il 2008 investimenti in risorse umane tali da far crescere l’occupazione creando 110mila nuovi posti di lavoro, la maggior parte dei quali in piccole e medie imprese.
Le aziende dichiarano di avere in programma l’assunzione a tempo indeterminato del 25% degli attuali 130mila contratti a tempo determinato e del 47,4% del totale delle assunzioni previste.
Questo quanto emerge da Excelsior 2008 – sistema informativo di Unioncamere e ministero del Lavoro sui fabbisogni delle imprese sul mercato del lavoro.
Dall’indagine risulta inoltre che la percentuale di nuovi occupati si concentrerà in particolar modo all’interno di piccole imprese, un considerevole 91,2%, contro un irrisorio +0,2% delle grandi industrie.
In Italia si torna quindi a scommettere sui giovani talenti – laureati o diplomati che siano, ma di valore – offrendo loro un posto sicuro e stabile. Il freno maggiore alla crescita delle imprese risiederebbe nella difficoltà nel reperire personale con la giusta qualifica.
I livelli di occupazione nei settori dell’industria e dei servizi privati, crescono solo dell’1%. Secondo il presidente di Unioncamere Andrea Mondello è di importanza cruciale colmare lo spazio tra quelli che sono i fabbisogni delle imprese nel reperire capitale umano di qualità e il sistema della sistema educativo nazionale.
Ma non per tutti si prevede un futuro roseo: resta infatti ampio il divario nel Mezzogiorno.
I dati Excelsior 2008 segnalano infine un calo nella richiesta di lavoratori immigrati (non stagionali) di quasi 7 punti percentuali rispetto al 2007.