Azienda Italia: in aumento fatturato …e insolvenza

di Tullio Matteo Fanti

14 Luglio 2008 16:00

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Il gruppo Lince ha analizzato lo stato di salute delle aziende italiane. Ne emerge, a fronte di un fatturato generale in crescita, un peggioramento del rischio d'insolvenza e dei ritardi nei pagamenti

Il Gruppo TeamSystem Lince, provider italiani di rating e informazioni economiche, ha effettuato una ricerca indipendente sulla salute delle aziende italiane. Se da un lato il fatturato generale ha subito un trend positivo, dall’altro si è assistito ad un peggioramento del rischio d’insolvenza e dei ritardi nei pagamenti.

La ricerca, dal titolo “Azienda Italia, la salute delle imprese sotto la lente dei dati ufficiali, del rating e dei pagamenti”, nasce dall’analisi dei dati raccolti nell’intero paese e messi a confronto con i dati ufficiali delle singole aziende, non sempre specchio reale della situazione economica delle imprese.

Secondo i dati ufficiali, le aziende ad aver registrato una diminuzione del fatturato sono in calo del 31,4%, mentre quelle con un fatturato in aumento hanno registrato un +68,6% rispetto al totale. In crescita anche il numero di imprese con risultato d’esercizio in miglioramento, le quali rappresentano il 53,1% del totale.

A fronte di un incremento generale del fatturato, la ricerca ha però portato in evidenza un peggioramento del rischio d’insolvenza e dei ritardi nei pagamenti, fattore che ha comportato per gli operatori un costo di 6,2 miliardi di euro. Il tasso di insolvenza delle aziende italiane è infatti passato nel 2007 dall’1,58% del 2006 all’1,71%.

I settori aziendali a maggior rischio insolvenza sono legati all’industria del tabacco, abbigliamento e agricoltura, mentre il settore farmaceutico ha fornito dati in linea con quanto rilevato nel 2006, rappresentando così il segmento con la più bassa probabilità di insolvenza.

In aumento anche i tempi medi di pagamento: 76 giorni nel 2007 contro i 71 quelli concordati del 2006, mentre in realtà l’effettivo pagamento avviene in media dopo 98 giorni. Nel 2007 i giorni di ritardo sono saliti sino a 41, con un aumento medio del 20,6% rispetto al 2006.