Il 29 maggio a Milano è stato presentato il rapporto annuale Blossom Associati-Assobiotec sulle biotecnologie in Italia, realizzato insieme al CrESIT (Centro di Ricerca su
Economia Sanità Innovazione e Territorio) dell’Università dell’Insubria di Varese, al CIBIE (Center for Research in International Business and Economics) dell’Università di Pavia, con il supporto di Farmindustria e dell’ICE (Istituto per il commercio estero).
Il numeri del rapporto rispecchiano lo stato di salute del biotech italiano, accompagnati da un’analisi critica dei trend di sviluppo e da una evidenziazione dei punti di forza e di debolezza del comparto.
Su 228 imprese, di cui 96 costituite a partire dal 2000 (pari al 42%) esiste una forte predominanza di aziende dedicate alla cura della salute (168, 74% sul totale). Di tutte, il 75% sono piccole imprese.
Dei 26mila addetti, più di 6 mila sono impegnati in attività di ricerca e sviluppo. Il fatturato complessivo arriva a 4,8 milioni di euro, con un incremento del valore della produzione dell’11% nell’ultimo anno.
Un dato interessante riguarda i settori d’investimento: quasi un quarto dei ricavi viene destinato proprio alle aree di Ricerca e Sviluppo. Si tratta di una cifra (circa 1,3 milioni di euro) cresciuta del 9% nell’ultimo anno.
Un settore, questo, premiato da nuovi investimenti nella Regione Lazio, che ha appena stanziato nuovi fondi per le Pmi che si occupano di biotecnologie.
Pochi giorni fa, infatti, è stato presentato il Primo Bando 2008 del Distretto Tecnologico Bioscienze (DTB), istituito con un accordo tra Regione Lazio, Ministero dello Sviluppo Economico e dell’Istruzione, Università e Ricerca.
Le domande online, da presentare via web presso il sito Filas, potranno essere presentate fino al prossimo 25 Luglio 2008.
I fondi stanziati dal bando ammontano a 10 milioni di euro e finanzieranno progetti in sei diversi settori strategici per lo sviluppo del distretto: farmaceutico, dei dispositivi medici, agro-alimentare per la salute, biotecnologico, ICT per la biomedicina e i servizi sanitari, delle nanoscienze e nanotecnologie per la salute.
L’importo delle agevolazioni costituirà il 60% del costo del progetto per ricerca industriale e il 35% per sviluppo sperimentale.