I dati parlano chiaro: negli ultimi anni l’Italia ha registrato un indice di crescita in termini di produttività del lavoro – Pil per ora lavorativa – pari allo 0,5%, almeno se guardiamo al quinquennio 2001-2006.
Sono questi i dati OCSE appena diffusi, relativi alle rilevazioni statistiche presenti nel Factbook 2008.
Questo trend stagnante può esser letto con un leggero ottimismo solo se si contestualizza nel quadro generale: nello specifico, si è passati dal -1,2% del 2002 al +0,4% del 2005.
In ogni caso, la media europea resta ancora lontana, così come quella di Paesi in netto sviluppo come Corea e Ungheria (+3,4%) oppure la Repubblica Slovacca (+5,2%). Anche dal punto di vista tecnologico il Paese non ha registrato quella spinta innovativa tipica di altri Paesi, tanto da classificarsi ultimo.
Il Pil pro-capite non è l’unico dato negativo se si aggiunge il secondo peggiore debito pubblico del mondo e l’ultimo posto per la crescita del Pil degli ultimi anni, considerando i Paesi più industrializzati.
In aumento, infine (ma non è una nota positiva), le disparità di reddito.