L’Istat ha diffuso nei giorni scorsi i dati sull’offerta di lavoro in Italia, relativi all’ultimo trimestre 2007: le rilevazioni generali mostrano segno positivo, con un incremento modesto ma netto dell’1,3% (+254.000 addetti).
L’analisi dei settori rivela il netto consolidamento del comparto dei Servizi (+ 22mila nuovi occupati) e le discrete performance di quello d’Industria (+ 18mila addetti).
L’incremento occupazionale è in parte il frutto di una sviluppo sistematico dei contratti di lavoro dipendente (+2,3%), a scapito delle posizioni lavorative di tipo indipendente (-1,3%). La crescita ha interessato essenzialmente il lavoro subordinato e soprattutto nel Centro-Nord.
Particolarmente significativo è stato il dato che vede consolidarsi la tendenza alla permanenza nell’occupazione a tempo indeterminato degli addetti di età superiore ai 50 anni.
In generale, tuttavia, è di nuovo in crescita il tasso di disoccupazione giovanile, dopo un biennio di stasi. A fine 2007 l’indice si è assestato su un preoccupante 23,2%.
In base ai dati settoriali, il comparto più dinamico in termini di occupazione è stato quello dei Servizi, quindi. In termini geografici, invece, il saldo promuove l’Emilia Romagna come regione a maggior tasso di occupazione (70,3%) e minore disoccupazione (2,9%).
Di contro, alla crescita del mercato del lavoro in area settentrionale (+1%, pari a 126.000 unità) e centrale (+2,6%, pari a 128.000 unità) si è registrata un certo indice di stabilità del Mezzogiorno.