Collaborare e comunicare in modo più efficace: con questo nobile proposito il Web 2.0 è entrato prepotentemente nelle realtà aziendali di tutto il mondo. Ma non sono solo rose e fiori…
Fin da subito i detrattori delle nuove tecnologie si sono scagliati con veemenza sulla perdita di produttività che causerebbe l’utilizzo smodato di blog, wiki e programmi di instant messaging (come MSN Messenger, Skype e Gtalk). Adesso queste accuse sono supportate dai numeri, quelli pubblicati da Basex, società di ricerca che ha analizzato la situazione delle imprese statunitensi votate al verbo del 2.0.
I risultati sono allarmanti, con una perdita di produttività stimata in 588 miliardi di dollari, una vera e propria piaga per l’economia americana che si configura addirittura come “problema dell’anno 2008”.
La ricerca, brillantemente intitolata “Information Overload: We Have Met the Enemy and He is Us” (“Sovraccarico informativo: abbiamo incontrato il nostro nemico e siamo noi”), ha evidenziato come i nuovi strumenti si siano aggiunti a vecchie distrazioni come cellulari e posta elettronica. In totale, le interruzioni causate da telefonate, invio di email e conversazioni su messenger vari occupa circa il 28% del tempo ai cosiddetti “knowledge worker”. Concretizzando, ogni anno vanno via 28 miliardi di ore in queste attività.
Il motivo di tanto spreco? Secondo Basex è nell’eccessiva abbondanza di strumenti comunicativi. Un dipendente che è abiutato a comunicare su Skype tenderà ad usare in modo meno efficiente le email, e lo stesso dicasi per wiki e blog. Troppi strumenti, troppa informazione, che si disperde nei meandri dell’organizzazione e diventa sempre più difficile da cercare.
Basex non si ferma qui e propone anche possibili soluzioni: usare con parsimonia questi strumenti e soprattutto sceglierli oculatamente in relazione al proprio interlocutore. Bisogna quindi evitare i messaggi a ripetizione su MSN Messenger, oppure le email prolisse e, in ogni caso, cercare di essere più chiari possibile.
Saggiamente, l’eventualità di proibire l’utilizzo degli strumenti 2.0 nelle aziende non viene neanche presa in considerazione, poiché significherebbe rinunciare a vantaggi di enorme portata.