Il benessere che i dipendenti percepiscono all’interno del proprio contesto lavorativo è strettamente connesso al cosiddetto “Clima Aziendale“. Concetto forse lontano da chi si occupa di software o project management, il clima che si respira in azienda è invece un fattore di particolare rilievo per chi, nelle imprese, gestisce le Risorse Umane, vero motore produttivo di qualunque business.
«I dipendenti e i collaboratori sono la risorsa più importante dell’azienda, da loro dipende il successo e lo sviluppo dell’impresa di cui sono parte», sostiene la dott.ssa Monia Boccioli, esperta in Gestione delle Risorse Umane e creatrice di Class, strumento in grado di procedere alla valutazione del benessere nelle Organizzazioni.
Gli Indicatori positivi identificati? Condivisione degli obiettivi, partecipazione, motivazione del personale, coinvolgimento, impegno, efficienza/efficacia, soddisfazione lavorativa, relazioni di fiducia tra colleghi, senso di appartenenza, di responsabilità facile acquisizione delle informazioni necessarie per svolgere il lavoro, libertà di esprimere le proprie opinioni, presenza propositiva nel lavoro, attaccamento affettivo all’azienda, meritocrazia/equità, riconoscimenti, incentivi economici e non.
Pertanto, per essere efficiente, efficace e produttiva un’organizzazione deve avere come principale obiettivo quello di promuovere e sostenere un buon livello di benessere per tutto il personale.
Secondo gli esperti, infatti, a contribuire fortemente al rendimento, alla produttività e all’efficienza delle attività di un’azienda, è proprio il benessere organizzativo, soprattutto in contesti in cui dominano le pressioni esercitate da un business in continua evoluzione come quello che stiamo sperimentando in questi anni di profondo e radicale cambiamento tecnologico.
Vera protagonista del cambiamento è la forza lavoro, che sperimenta sul campo il bisogno impellente di esprimere professionalità e competenze sempre maggiori. In questo senso, introdurre in azienda l’Analisi del Benessere Organizzativo può costituire un valore aggiunto, anche a vantaggio dei processi decisionali degli stessi manager.
Non dimentichiamo, infine, che in epoca 2.0 la voce dei dipendenti non è più “costretta” dietro una scrivania ma è a portata di mouse e soprattutto di Rete: basti pensare al fenomeno della bad reputation.
Venire incontro alle esigenze dei lavoratori, oltretutto, significa godere di un feedback diretto, che contribuisce ad individuare eventuali aree critiche nelle consuete procedure di business, in tempo per porvi rimedio senza subirne possibili conseguenze.