169 computer e 487 programmi informatici illegali: è questo il risultato delle verifiche effettuate dalla Guardia di Finanza di Roma, con la collaborazione tecnica di BSA (Business Software Alliance).
Le Fiamme Gialle di Roma sono intervenute per analizzare il grado di legalità di alcune aziende della Capitale e della provincia. Obiettivo? Contrastare la pirateria informatica.
Sotto torchio sono finite aziende di piccole dimensioni, esercizi commerciali, studi professionali, agezie immobiliari, di pubblicità, grafica e tipografie. Da qui è emerso che nel 50,7% di queste società era presente software illegale.
«Ci troviamo in un momento in cui proprietà industriale ed intellettuale, cruciali per l’economia moderna, sono esposte a pericolose minacce, tanto a livello di commercio internazionale quanto all’interno dei confini aziendali», così ha affermato il Colonnello Giuseppe Zafarana.
In particolare,con i 487 programmi informatici illeciti recuperati, secondo BSA sono andati persi circa 600mila euro, calcolando il prezzo di mercato IVA inclusa. I software di Microsoft e Symantec sono stati quelli più copiati.
Tra le tecniche più utilizzate spicca, invece, l’underlicensing, ossia l’installazione di più copie del prodotto rispetto a quelle previste dalla licenza in uso in azienda. Ma anche il download illegale di software da sistemi peer-to-peer si sta notevolmente diffondendo.
«Il Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Roma è da tempo in prima linea nell’attività di contrasto dei reati in materia di pirateria e contraffazione», commenta Arnaldo Borsa, Responsabile antipirateria di BSA Italia.
«L’impegno delle Fiamme Gialle romane contro la pirateria del software – ha aggiunto ancora Borsa – è una chiara dimostrazione della vocazione operativa e delle competenze che sono certamente essenziali per rafforzare il contrasto a questo grave fenomeno nella Città Eterna, anche simbolicamente rappresentativa dell’Italia intera».