L’equo compenso viene esteso a tutte le professioni, anche non ordinistiche, ma non vale se il cliente è una piccola o media impresa. L’equo compenso professionale è infatti limitato ai rapporti con le grandi imprese, alle banche e alle assicurazioni, mentre con le PA si applica solo in caso di affidamento diretto o a trattativa privata e nella fase esecutiva del contratto.
=> Equo compenso per tutti i professionisti
Lo prevede il Decreto Fiscale n. 148/2017 collegato alla Legge di Bilancio 2018. Ricordiamo che si considera equo il compenso «proporzionato alla quantità e alla qualità del lavoro svolto», tenuto conto delle caratteristiche della prestazione e dei parametri definiti con regolamento del ministero della Giustizia.
Il principio che determina il diritto ad una parcella minima verrà applicato a tutti i lavoratori autonomi ma con un perimetro circoscritto che vede esclusi i rapporti del professionista con microimprese e piccole e medie imprese, includendo invece i rapporti, anche già in essere con i grandi committenti, mentre per i rapporti con la Pubblica Amministrazione non vi sarà retroattività.
Viene altresì disposto il divieto di «clausole vessatorie» che creano un «significativo squilibrio» contrattuale a carico del professionista.