Secondo le rilevazioni statistiche in Italia si va in pensione prima che nel resto dell’UE e l’aspettativa, per quanto riguarda la durata degli anni di lavoro, è di 31,2 anni contro una media nell’Unione di 35,6 anni di attesa per andare in pensione. Un dato che, stando alla ricerca Eurostat e pubblicata dall’ISTAT, nel 2016 è risultato in crescita di 0,2 anni rispetto al 2015 e di 1,8 anni rispetto al 2006.
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Ad evidenziare tale andamento è l’indicatore, definito “durata della vita lavorativa” della ricerca “The life of women and men in Europe – a statistical portrait”, pubblicato dall’Ufficio statistico di Eurostat dell’Unione europea, in collaborazione con gli Istituti statistici nazionali degli Stati membri dell’UE e i paesi dell’EFTA, l’ISTAT per l’Italia, che misura il numero di anni di lavoro necessari nei vari Stati Membri per maturare l’assegno previdenziale considerando sia il numero di lavoratori adulti attivi che le aspettative di vita delle persone.
In tutti gli Stati membri le donne vivono più degli uomini: nel 2015 nell’UE la media era di 83,3 anni per le donne e di 77,9 anni per gli uomini. Tra gli Stati Membri, la differenza tra le donne e gli uomini varia dai 10-11 anni in Lettonia e Lituania a poco meno di 4 anni in Danimarca, Irlanda, Cipro, Paesi Bassi, Svezia e Regno Unito.
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Diversamente, per quanto concerne la durata di vita del lavoro, in tutti i paesi UE l’aspettativa è più lunga per gli uomini che per le donne. L’età media nell’UE nella quale si riceve il primo assegno previdenziale è di 59,4 anni per gli uomini e 58,8 per le donne, in Italia si passa rispettivamente 57,8 anni e 58,4.
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L’Italia ha anche un altro primato, nel nostro Paese le donne iniziano a lavorare più tardi che in ogni altro Stato Membro: 28 anni contro una media UE di 23 anni e contro i 25 anni degli uomini italiani (22 anni è la media UE per gli uomini).
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