Stressati gli uomini d’affari europei che viaggiano per lavoro

di Marianna Di Iorio

18 Gennaio 2007 12:28

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Secondo una ricerca condotta da Ipsos Mori, i viaggi di lavoro rappresentano uno stress per gli uomini d'affari, soprattutto per gli italiani

Secondo un’inchiesta commissionata da TANDBERG, azienda che produce soluzioni di videocomunicazione, ed elaborata da Ipsos Mori, società di ricerche, gli uomini d’affari europei che viaggiano per lavoro sono stressati. La ricerca è stata condotta su un campione di 1400 individui in sette paesi europei (Regno Unito, Francia, Germania, Spagna, Svizzera, Paesi Bassi e Italia), con l’obiettivo di comprendere, appunto, l’approccio degli uomini d’affari nei confronti dei viaggi di lavoro e le ripercussioni che si hanno sulla vita professionale e privata.

L’indagine ha posto in evidenza come siano gli italiani i lavoratori più stressati, ottenendo un punteggio pari all’81% e collocandosi al primo posto, superando Francia e Germania. A causare tale malessere è innanzitutto la frequenza con cui questi viaggi sono effettuati e anche il dover stare lontani dalle proprie famiglie.

Tra gli italiani intervistati, un numero elevato di persone ha dichiarato che i continui viaggi producono un effetto negativo sulla produttività, molti di loro ritengono che gli spostamenti non portino giovamento all’azienda, anche se ci sono coloro che ritengono che il viaggio sia necessario.

Ivano Zanni, country manager di TANDBERG Italia, ritiene che «le soluzioni di videocomunicazione rappresentano l’alternativa ideale ai viaggi superflui e garantiscono efficienza, massimizzano la produttività e migliorano la qualità di vita dei manager riducendo lo stress».