Nuovo incontro governo sindacati sulla fase due della Riforma Pensioni: appuntamento giovedì 27 luglio Sul tavolo, previdenza dei giovani, perfezionamento delle misure già partite (APe Sociale e Precoci) e completamento di quelle in ritardo: APe Volontaria (in dirittura d’arrivo dopo il parere positivo del Consiglio di Stato), ed APe aziendale.
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Fase 1
Per quanto riguarda la cosiddetta fase uno, allo studio ci sono bonus contributivi riservati alle donne per facilitarne l’accesso all’APe Social, valorizzando ad esempio il lavoro di cura dei figli o di parenti con disabilità. Altra ipotesi sul tavolo, quella di rendere più flessibile la RITA, rendita temporanea anticipata per gli iscritti ai fondi di previdenza complementare, introducendo misure che stimolino ulteriormente il ricorso al secondo pilastro previdenziale.
APe Volontaria
Per quanto concerne l’APe volontaria, ultimo tassello ancora mancante della riforma delle pensioni 2017, il decreto è in dirittura d’arrivo: il Consiglio di Stato ha dato parere positivo in tempi relativamente brevi, si attende quindi la pubblicazione prima dell’estate, ma le domande non si potranno presentare prima di settembre. Anche perché è previsto che, entro 30 giorni dal decreto ministeriale attuativo (un DPCM, decreto presidenza del consiglio dei ministri), vengano messi a punto gli accordi quadro con banche e assicurazioni per rendere operativa la misura. Ricordiamo in estrema sintesi che l’APe è un anticipo pensionistico, erogato dall’INPS ma finanziato dal sistema bancario, che il lavoratore restituisce poi con rate ventennali quando matura la pensione vera e propria.
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Fase 2
Giovani
La fase due, invece, come è noto, ha come priorità quella di mettere a punto soluzioni di più lungo periodo, finalizzate soprattutto ad assicurare una pensione dignitosa ai giovani con carriere discontinue. Fra le misure di cui si parla maggiormente, una sorta di pensione di garanzia, da accompagnare con un taglio del cuneo fiscale (che potrebbe essere strutturale, da inserire nella prossima Legge di Stabilità).
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Adeguamenti
Un punto su cui i sindacati insistono particolarmente è quello dell’aumento dell’età pensionabile legato alle aspettative di vita, in vista del prossimo scatto previsto per il 2019, chiedendo l’abolizione del meccanismo automatico. Un’altra possibilità, sarebbe quella di bloccare comunque l’aumento 2019 per alcune categorie specifiche di pensionati, ad esempio coloro che hanno i requisiti per l’APe Sociale.