Il riscatto degli anni accademici previsti per il conseguimento della laurea consentono ai lavoratori sia di maturare anni di contributi necessari per accedere alla pensione anticipata, sia di ottenere una pensione di anzianità più alta, a chi scelga questa opzione. Ad oggi il riscatto della laurea è a titolo oneroso, a carico del richiedente, con costi tanto minori quanto prima si inoltra domanda.
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Negli ultimi tempi però si è prospettata la possibilità di un riscatto della laurea gratuito, a proporlo è stato il sottosegretario all’Economia, Pier Paolo Baretta, il quale ha inviato all’INPS la richiesta di calcolare le risorse necessarie per questa misura.
E proprio dal presidente INPS, Tito Boeri, era arrivato il suggerimento di far anticipare allo Stato alcuni anni di contributi ai più giovani a fronte di un mercato del lavoro sempre più caratterizzato da carriere discontinue e precarie.
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Il beneficio spetterebbe però solo agli studenti più meritevoli, ovvero quelli che conseguono la laurea nei tempi previsti dagli ordinamenti accademici, senza andare fuori corso.
Si ipotizza anche la possibilità di un provvedimento retroattivo, ovvero applicabile anche ai nati tra il 1980 e il 2000, ma in questo caso i costi lieviterebbero notevolmente.