Tratto dallo speciale:

APE Sociale, FAQ INPS sui casi particolari

di Barbara Weisz

Pubblicato 13 Luglio 2017
Aggiornato 5 Marzo 2023 14:50

logo PMI+ logo PMI+
FAQ dell'INPS sull'APE Sociale: requisiti per le categorie di lavoratori aventi diritto, chiarimenti su decadenza, incompatibilità e casi particolari.

Chiarimenti generali INPS e dettagli su casi particolari (residenza all’estero, cumulo contributi, cause di incompatibilità, scadenze per settori specifici come la scuola) nelle FAQ sull’APE Sociale, disponibili sul portale web dell’istituto di previdenza.

Risposte alle domande più frequenti anche sulla presentazione domanda e istruttoria INPS, assieme ad elementi di interpretazione autentica della legge istitutiva della misura (commi 179 e seguenti legge 232/2016) e della Circolare 100/2017 che l’ha resa operativa per la prima volta.

FAQ INPS sull’APE Sociale

L’INPS propone 38 domande e risposte, sui seguenti argomenti:

  • residenza in Italia: il lavoratore che percepisce l’indennità e cambia residenza deve comunicarlo all’INPS entro cinque giorni;
  • requisito contributivo nell’ipotesi di pluralità di gestioni assicurative e contributive: l’APe si calcola pro quota in base alle regole di ciascuna gestione;
  • decorrenza prestazione: precisazioni per il comparto scuola, con unica al primo settembre per ora confermata ma in attesa di possibili interventi dal MIUR;
  • cessazione, annullamento, revoca: chi raggiunge il requisito per la pensione anticipata decade dall’APe nel momento di decorrenza del trattamento pensionistico vero e proprio (non resta mai senza assegno);
  • cause di incompatibilità: indicazioni su assegno sociale e ordinario di invalidità, indennizzo commercianti, trattamenti di disoccupazione;
  • condizioni soggettive (assistenza a soggetto con handicap grave, stato di disoccupazione): analisi delle regole ad hoc per lavoratori ammessi (disoccupati, caregiver, disabili dal 74%, addetti a mansioni gravose).

Ricordiamo brevemente che l’APe Sociale è un’indennità che accompagna il lavoratore alla pensione. Richiede sempre 63 anni di età e 30 o 36 anni di contributi a seconda della categoria di aventi diritto in cui si rientra.