La polemica sul sistema previdenziale italiano non accenna a placarsi, con il Governo nuovamente al lavoro per inasprire l’accesso alla pensione innalzando l’età pensionabile a 67 anni già dal 2019, per adeguarla alle aspettative di vita.
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Sembra infatti pronto un piano tecnico dell’Esecutivo per un innalzamento dell’età pensionabile di altri 5 mesi rispetto a quelli previsti attualmente (66 anni e 7 mesi), a fronte di una migliore aspettativa di vita che secondo la relazione del Ministero dell’Economia e Finanze è arrivata a 19,1 anni oltre i 65 anni di età (dai 18,6 anni del 2013 per gli uomini e a 22,4 anni per le donne (contro i 22 del 2013).
La novità, che renderebbe l’età pensionabile in Italia praticamente la più alta in Europa, dovrebbe essere inserita in un decreto legge da emanare dopo l’estate, anche se non è da escludere che il provvedimento venga passato in “eredità” al nuovo Governo.
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Nonostante si parli ancora solo di anticipazioni, le polemiche non si sono fatte attendere, neanche da parte dalle aziende che verrebbero penalizzate insieme ai lavoratori, secondo Unimpresa, come spiega la vicepresidente, Maria Concetta Cammarata:
“Per i lavoratori si allungherebbe ancora di più la vita lavorativa oltre le aspettative a lungo pianificate, mentre per le aziende si creerebbe ancora una volta un quadro di incertezza, con costi maggiori e con l’impossibilità di procedere al necessario ricambio occupazionale del quale trarrebbe benefici l’intera economia italiana”.Senza contare che la “certezza del diritto, soprattutto in campo fiscale e nel settore della previdenza, è un valore imprescindibile per chi fa impresa e le continue riforme così come i provvedimenti scritti male e in fretta, non gettano le basi per poter fare investimenti”.