Prosegue la trattativa Governo sindacati sulla Riforma Pensioni: l’Esecutivo si impegna a rendere operativo l’APe (volontario e sociale) entro il primo maggio ma per ora non si registrano decisivi passi avanti: all’incontro del 23 marzo si è discusso dei punti sollevati nelle scorse riunioni dai sindacati sulla fase uno, soprattutto in materia di allargamento platea APe social.
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Novità allo studio
I sindacati hanno presentato le loro richieste, fra cui: APe Social per disoccupati dopo scadenza del contratto a termine, paletti meno rigido per i lavori gravosi (ora sono richiesti almeno sei anni in via continuativa). Il Governo ha recepito le istanze e assicura impegno nel cercare soluzioni.
Per quanto riguarda il meccanismo, l’APe social dovrebbe funzionare nel seguente modo: fino a 1.500 euro al mese di pensione il trattamento è completamente a carico dello Stato, nel caso in cui il lavoratore abbia maturato un assegno più alto dovrà poi versare le rate di restituzione sull’eccedenza. I tecnici stanno lavorando alla possibilità di finanziare questa eccedenza attraverso il sistema bancario, con lo stesso meccanismo previsto per l’APe volontaria.
Decreti APe
Tante buone intenzioni ma ancora non si vedono i decreti attuativi, in ritardo di quasi due mesi. Al termine dell’incontro il ministro del Lavoro, Giuliano Poletti, si è limitato a confermare l’impegno per far partire la Riforma il primo maggio, i sindacati apprezzano il metodo del confronto ma lamentano l’assenza di un testo in bozza su cui lavorare.
Riforma Pensioni fase 2
Intanto i prossimi incontri sono stati fissati per il 6 e 13 aprile, direttamente sui temi della fase due: pensioni dei giovani, aspettativa di vita, sistema di rivalutazione, pensioni integrative, lavoro di cura, separazione tra assistenza e previdenza, governance INPS.