Nel primo semestre del 2007 le piccole e medie imprese hanno proseguito la strada della crescita intrapresa nell’anno precedente, ma dopo i primi tre mesi il processo ha cominciato a rallentare.
Anche se in minima parte, la carenza nell’offerta di fonti energetiche e la difficolta nell’acquistare infrastrutture tecnologiche altamente innovative hanno posto un freno al buon andamento registrato nel primo periodo.
Lo rivela la XXVII Indagine congiunturale sulle PMI, realizzata dall’area studi di Capitalia.
La ricerca, presentata ieri dal direttore generale di Capitalia, Carmine Lamanda, e dal chief economist, Sergio Lugaresi, ha coinvolto un campione di 611 imprese con un numero di dipendenti compreso tra 11 e 500 dipendenti.
Il principale ostacolo all’espansione deriva, per il 17% delle persone intervistate, dai difficili rapporti con la Pubblica Amministrazione, mentre per il 12% dipende, invece, dall’eccessiva durata dei processi civili.
Per il 9%, infine, ha un notevole peso il vincolo ambientale e per il 7% le infrastrutture e lo smaltimento dei rifiuti.
Ad ogni modo, in linea generale per un numero considerevole di intervistati (il 66%), gli ostacoli non sono da rintracciare all’interno della struttura aziendale, ma dipendono da fattori esterni e dall’ambiente con cui si ritrova ad interagire.