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Autoimprenditorialità, la lezione di API

di Barbara Weisz

21 Ottobre 2016 10:58

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Competenze, impegno, autonomia, ecco cosa serve per avviare una nuova attività e stimolare l'autoimprenditorialità in Italia: spunti di riflessione al workshop API.

«Conoscersi ed avere consapevolezza delle proprie caratteristiche personali, dei propri talenti e dei propri limiti è indispensabile per definire il proprio progetto professionale»: è una delle caratteristiche fondamentali dell’atteggiamento imprenditoriale secondo Paolo Galassi, presidente API, associazione piccole e medie industrie, che all’argomento ha dedicato un workshop nell’ambito del career day all’Università Cattolica di Milano dello scorso 11 ottobre. “Autoimprenditoria, la scelta giusta per me?” l’argomento proposto da API nella giornata di incontro fra studenti, laureati e mondo del lavoro.

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Agli studenti si sono rivolti Marco Belloni, imprenditore API, e Fabrizio Bresciani, executive coach PCC, offrendo spunti per riflettere sulle abilità e risorse necessarie a un futuro imprenditore: saper prendere decisioni, essere curiosi, avere uno sguardo di lungo periodo, accogliere e provocare il cambiamento, attitudini utili non sono per avviare una propria attività, ma anche per lavorare in azienda in maniera competitiva ed efficace. Tematiche su cui offre un contributo il presidente Paolo Galassi, fermamente convinto che:

«la ricchezza e il valore di un’impresa siano fatte dagli uomini e dalle donne che la fanno ogni giorno», imprenditori e lavoratori, che rappresentano «il vero patrimonio dell’azienda se hanno identità d’intenti».

Un aspetto che Galassi ritiene utile sottolineare nelle attività rivolte ai giovani, che:

«sempre più spesso cercano all’estero le opportunità. Dovremmo essere, invece, in grado di dare loro opportunità in Italia. Dare ai giovani la possibilità di fare impresa e stimolarne l’autoimpreditorialità. Intesa come autonomia da dipendente e di visione aziendale da imprenditore».

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L’idea di azienda proposta dal presidente di API è quella di una «realtà radicata nel rapporto con il territorio ma proiettata al mercato internazionale». E si persegue con lo sviluppo delle capacità di coloro che costituiscono l’impresa: le persone.

«Il sistema deve dare di nuovo importanza al rapporto di fiducia sulle abilità e sulle competenze personali dell’imprenditore».

Il miglioramento costante delle capacità e della formazione sono «la leva per poter far compiere alle nostre imprese il salto fondamentale che determina la crescita, l’innovazione e, quindi, il rilancio di un’attività industriale.

Oltre il 70% delle imprese in un recente survey realizzata dall’Ufficio Studi in collaborazione con il Servizio Formazione di API ha dichiarato di cercare competenze specifiche e attitudine al lavoro in autonomia e alla trasversalità del sapere da parte dei giovani.

Le aree in cui le imprese ipotizzano possano aumentare l’organico sono nei reparti produzione e progettazione «a testimonianza anche della necessità di un’azione comune tra imprese, università e istituzioni».