La Sardegna è stata caratterizzata da una notevole perdita di imprese attive nel ramo dell’edilizia, che ha portato a conteggiare 328 aziende in meno negli ultimi dodici mesi. Una situazione che riguarda le imprese artigiane edili isolane e che ha avuto pesanti conseguenze dal punto di vista occupazionale.
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Crisi edilizia
Come rivela il dossier “La difficile ripartenza” elaborato dell’Ufficio Studi Nazionale di Confartigianato, il numero di lavoratori attivi nelle imprese edili (considerando edili, impiantisti, installatori, progettisti e servizi) è passato da 67.101 unità nel 2008 a 31.494 nel 2016, in pratica il 53,1% in meno.
«Dal 2008 – ha affermato Giacomo Meloni, Presidente di Confartigianato Edilizia Sardegna – il comparto dell’edilizia ha perso 36mila posti di lavoro. È come se dicessimo che in una città grande come Nuoro, tutti, neonati e ultracentenari inclusi, avessero perso il posto. L’occupazione è stata letteralmente dimezzata: in Italia non esiste un dato peggiore di quello registrato in Sardegna.»
Province
Tra le Province sarde, Oristano mostra un saldo tra nuove aperture e chiusure pari a meno 42 imprese), seguita da Cagliari (meno 109), Nuoro (meno 63) e Sassari (meno 113).