Slitta il vertice conclusivo della trattativa Governo-Sindacati sulla Riforma Pensioni: l’appuntamento del 21 è stato spostato al 27 settembre, tavolo convocato per le 14:30. Il motivo, come spiega una nota ministeriale, è la necessità di «completare gli approfondimenti sulle materie al centro del confronto in atto».
«Abbiamo bisogno di completare il lavoro fatto finora, che è un buon lavoro»
ha conferma il Ministro del Lavoro, Giuliano Poletti.
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Sembra probabile che il nodo da sciogliere resti quello delle pensioni anticipate ai lavoratori precoci, intervento su cui i sindacati insistono e che il Governo ha definito “molto costoso”, mettendolo in forse.
La richiesta: bonus contributivo di 3 o 4 mesi per ogni anno di lavoro precedente al compimento dei 18 anni; soglia contributiva che consenta a tutti di andare in pensione (41 anni oppure 41 e dieci mesi). Il Governo resta prudente. Secondo le ultime indiscrezioni, si potrebbe trovare un accordo per concedere il bonus a chi ha iniziato a lavorare prima dei 16 anni.
Sulle altre misure di Riforma Pensioni, sembra che l’accordo sia più facile: APE (anticipo pensionistico), quattordicesime (innalzamento dell’assegno per coloro che già percepiscono il trattamento ed ampliamento della platea, oggi limitata ai pensionati fino a 1,5 volte il minimo, ossia 750 euro al mese, portando da soglia a mille euro, cioè due volte il minimo), innalzamento no tax area, stop alle ricongiunzioni onerose, tutele per i lavori usuranti.
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Non è dunque detto che il prossimo vertice sia davvero quello conclusivo, ma è anche vero che i tempi stringono: se si vuole inserire la Riforma Pensioni nella Legge di Bilancio 2017 (la prossima Legge di Stabilità), è importante trovare l’accordo in fretta.
Vedremo cosa si deciderà il 27 settembre: confermata la partecipazione del ministro Giuliano Poletti del sottosegretario alla presidenza del Consiglio, Tommaso Nannicini e dei segretari generali di Cgil, Cisl e Uil, Susanna Camusso, Anna Maria Furlan, Carmelo Barbagallo.