Sono circa 15mila gli esodati che hanno fatto domanda di salvaguardia ma non sono stati ammessi per mancanza di requisiti: si tratta di lavoratori che saranno inseriti nell’ottava salvaguardia, su cui c’è un disegno di legge in Commissione Lavoro, in attesa del confronto Governo-Sindacati sulla Riforma Pensioni con prossima riunione, probabilmente conclusiva, il 21 settembre: fra le richieste presentate c’è anche un’ottava e definitiva salvaguardia.
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Esclusi dalle salvaguardie
I dati sugli esclusi dai primi sette provvedimenti di tutela per gli esodati sono stati forniti da Massimo Cassano, sottosegretario al Welfare, in sede di interrogazione parlamentare. In generale, a beneficiare della nuova tutela potrebbero essere:
- 1.542 esodati che hanno una contribuzione insufficiente per il diritto alla pensione;
- 1.779 che non hanno una delle condizioni accessorie previste dai singoli provvedimenti;
- 14.010 che non sono riusciti a entrare nelle precedenti tutele perché di fatto maturano troppo tardi il diritto all’assegno previdenziale. Nel dettaglio, 3.099 con decorrenza fra il 7 gennaio 2017 e il 2018 (i paletti previsti dalle salvaguardie prevedevano la decorrenza entro il 6 gennaio 2017) e altri 10mila che maturano l’assegno fra il 2018 e il 2045. Ad avere decorrenza oltre il 2030 sono qualche decina di lavoratori, mentre la maggioranza (circa 9mila esodati) hanno decorrenza entro il 2025.
Il punto centrale è dunque la decorrenza della pensione, ed il provvedimento di salvaguardia in arrivo su questo fronte dovrebbe allargare le maglie.
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Bisognerà ora vedere se e come questi dati, forniti dall’INPS, saranno considerati in preparazione dell’ottava salvaguardia. Il disegno di legge presentato alla Camera, attualmente in commissione Lavoro, tutela circa 32.mila esodati, che maturano la pensione entro il 2019 (pur con decorrenza dell’assegno successiva a tale data).