Rese note da parte del Ministero del Lavoro le statistiche relative al mercato del lavoro, previdenziale e di protezione sociale, dalle quali emerge che i licenziamenti nel secondo trimestre 2016 sono aumentati del +7,4% rispetto al secondo trimestre 2015. In particolare i licenziamenti sono stati 221.186, ovvero 15.264 in più rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso.
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Sono aumentate del +8,1% le uscite promosse dal datore di lavoro, mentre si sono ridotte quelle chieste dal lavoratore (-24,9%) e le chiusure di contratto dovute alla cessazione dell’attività del datore di lavoro (-10,3%).
Nel complesso le attivazioni di contratto sono state 2,45 milioni, a fronte di 2,19 milioni di cessazioni. Nello stesso periodo sono state 1,43 milioni le cessazioni dovute alla fine di contratti a tempo determinato, con una crescita del +8% delle chiusure di contratto promosse dai datori di lavoro.
Le assunzioni a tempo indeterminato sono calate del -29%, anche a fronte della riduzione delle agevolazioni concesse. Cresce invece il ricorso all’apprendistato del +26,2%.
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Sono calate del -47% le uscite delle donne per prepensionamento, a fronte dei nuovi requisiti per la pensione di vecchiaia scattati da quest’anno. Calate del -64,9% le cessazioni per dimissioni per pensionamento delle donne ferme a 3.169.
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