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Partite IVA, sconto contributi in Legge di Stabilità

di Barbara Weisz

9 Settembre 2016 15:02

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Nella Legge di Stabilità 2017 una riduzione dell'aliquota contributiva applicata ai professionisti senza ordine iscritti alla gestione separata.

 

Partite IVAProfessionisti free lance, non iscritti a Ordini professionali e che lavorano a partita IVA avranno sconti fiscali in Legge di Stabilità: la conferma arriva dal premier, Matteo Renzi, che assicura un risparmio di mille euro l’anno per ciascuno. L’ipotesi su cui si lavora è una riduzione dell’aliquota contributiva, attualmente al 27%, portandolo intorno al 25% (avvicinandola al 24% di artigiani e commercianti), operando contestualmente un rialzo dei contributi per le spese assistenziali, malattia e maternità, ora allo 0,75%, che potrebbero raddoppiare all’1,5%.

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La dichiarazione di Renzi (a Porta a Porta): «nella Legge di Stabilità verranno tagliati i contributi per le Partite IVA non iscritte agli Ordini, una platea di 500mila persone» (informatici, grafici, pubblicitari, traduttori, formatori), ecc.) che paga la gestione separata INPS con aliquota al 27% (+ lo 0,72% di quota maternità).

Si tratta di contributi previdenziali che rischiavano di aumentare fino al 33,72% nel 2018: ripetuti interventi di proroga hanno fermato l’aliquota al 27,72%. Con il provvedimento che il premier annuncia per la prossima manovra, si scongiura definitivamente l’aumento e anzi si riducono i contributi di almeno un punto percentuale (sommando aliquota del 25% e quota assistenziale si arriva al 26- 26,5%). E si spostano risorse sull’assistenza.

Prosegue intanto il cammino parlamentare di un altro testo normativo dedicato alle partite IVA, il Jobs Act Autonomi, approvato in commissione Lavoro al Senato prima dell’estate e ora atteso in Aula.

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Il testo contiene misure per l’equiparazione fra professionisti e imprese ad esempio in tema di partecipazione a bandi pubblici, novità su congedi parentali e misure di conciliazione vita lavoro, più tutele per la maternità, deducibilità fiscale delle spese di formazione, nuovi termini per i tempi di pagamento. C’è infine la parte della legge dedicata allo smart working, forma di lavoro dipendente flessibile sul fronte di orari e luoghi di lavoro.