Staffetta generazionale a carico delle imprese e minor costo del lavoro: sono le linee generali del patto per l’occupazione lanciato da Confcooperative nel corso dell’assemblea nazionale, (Roma, 4-5 maggio), con proposte su pensioni e lavoro. Il punto di partenza è contrastare la disoccupazione giovanile, come spiegato dl presidente Maurizio Gardini:
«da imprenditore utilizzerei la flessibilità in uscita per promuovere la staffetta generazionale».
In che modo? Con una costo a carico dell’azienda per dieci anni pari alla differenza fra pensione piena e ridotta per chi è a un anno dall’età pensionabile.
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Una soluzione che va incontro alle esigenze del lavoratore vicino alla pensione, dello Stato perché consente un pensionamento anticipato senza oneri pubblici, dei giovani che beneficerebbero di uno stimolo all’ingresso nel mondo del lavoro.
Confcooperative insiste anche su nuove misure che riducano il costo del lavoro, proseguendo sulla strada intrapresa negli ultimi anni: la proposta è di nuovi tagli al cuneo fiscale e di ridurre il differenziale fra costo per le aziende e quanto percepisce il lavoratore. Lo scarto è ancora alto, prosegue il presidente dell’associazione imprenditoriale,
«per chi percepisce un reddito lordo annuale di 16mila 200 euro, il costo aziendale è di 25mila 400 euro», e il differenziale «sale notevolmente con la crescita della retribuzione: con un lordo annuale di 33mila 900 euro, il costo aziendale annuale è di 52mila 900 euro».
Fra le altre proposte di Confcooperative, più investimenti in Ricerca e Sviluppo, nuove misure di sburocratizzazione per le imprese, un piano nazionale per l’autoimprenditorialità (misure per la capitalizzazione, formazione imprenditoriale, digitalizzazione dell’economia), una legge contro le false cooperative (è stata prestata una proposta di legge di iniziativa popolare).
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