Quasi un’impresa su cinque ha utilizzato indebitamente gli incentivi per le nuove assunzioni a tempo indeterminato previsti dalle Leggi di Stabilità 2015 e 2016 (esenzione dal versamento dei contributi, al 100% l’anno scorso, al 40% quest’anno): gli ispettori del lavoro hanno inviato relativa informazione all’autorità giudiziaria. Lo rileva il monitoraggio del Ministero del Lavoro sul beneficio contributivo.
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L’attività di controllo è iniziata nel giugno 2015: secondo i dati aggiornati al febbraio 2016, le Direzioni Territoriali del Lavoro hanno disposto accertamenti su 338 imprese, che hanno richiesto gli incentivi per 1.986 lavoratori. Sono 64 le aziende per le quali sono risultate irregolarità, quindi il 18,93%, per altrettante informative all’autorità giudiziaria. Le verifiche prevedono l’incrocio dei dati fra le richieste delle imprese, gli archivi INPS e altre informazioni in possesso degli uffici, che consentono di evidenziare:
«eventuali comportamenti finalizzati a precostituire artificiosamente le condizioni utili al godimento del beneficio».
Il ministero sottolinea che gli strumenti a disposizione per le attività di monitoraggio e controllo sono sempre più raffinati e proseguiranno nei prossimi mesi, con l’obiettivo di far emergere situazioni di irregolarità in merito alle assunzioni agevolate.
Il beneficio contributivo della Legge di Stabilità è stato, nel 2015, l’elemento che maggiormente ha stimolato nel nuove assunzioni a tempo indeterminato, insieme al nuovo contratto a tutele crescenti del Jobs Act.
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Ricordiamo che l’agevolazione è riconosciuta alle imprese che assumono nuovo personale a tempo indeterminato ma con una serie di requisiti: il lavoratore non deve aver avuto un contratto a tempo indeterminato nei sei mesi precedenti oppure nei tre mesi precedenti con la stessa impresa che chiede il beneficio, o con una collegata. L’incentivo 2016 si applica alle assunzioni effettuate nel corso dell’anno (dal primo gennaio al 31 dicembre 2016, pari al 40% della contribuzione, nel 2015 era al 100% per tre anni).
Per approfondimenti: Circolare INPS n.57 del 29 marzo 2016