Timida apertura del Governo sul fronte Riforma Pensioni, davanti alle richieste di cittadini, forze politiche e sindacati. Di fatto, però, le eventuali nuove misure volte a incentivare la pensione anticipata vengono rimandate, previa copertura economica, alla Legge di Stabilità 2017. La posizione dell’Esecutivo è stata ribadita dal sottosegretario alla presidenza del Consiglio, Tommaso Nannicini:
«sulle pensioni il tema è quello della flessibilità in uscita, che cercheremo di affrontare nella prossima Legge di Stabilità», «i tempi non erano ancora maturi in questa Legge di Stabilità, ma il tema resta e il governo intende affrontarlo se il quadro di finanza pubblica lo consentirà».
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Traduzione: il dibattito prosegue, il tema della Riforma Pensioni e in particolare della flessibilità in uscita resta in agenda, ma certo non verrà affrontato in tempi brevi, anche e soprattutto perché bisogna trovare le adeguate coperture finanziarie.
Nancini ha anche specificato che un intervento di riforma che preveda nuove corsie preferenziali per il prepensionamento costerebbe fra i 5 e i 7 miliardi l’anno, per questo la prossima Legge di Stabilità dovrà valutare questo punto in agenda ma non prima di aver affrontato oltre questioni chiave, dal rispetto del patto di stabilità europeo alla clausola di salvaguardia IVA e accise (servono circa 15 miliardi per evitare, anche l’anno prossimo, gli aumenti dell’imposta sul valore aggiunto e sulle accise).
Sulla stessa linea si era espresso il ministro del Lavoro, Giuliano Poletti, il cui obiettivo è quello di arrivare a un provvedimento che riesca a dare risposte a tutte le questioni legate al prepensionamento. Oltre alla flessibilità in uscita, anche invecchiamento attivo e disoccupazione giovanile:
«abbiamo preparato tutte le simulazioni e le analisi perché così potremo insieme, come Governo, prendere le nostre decisioni in maniera documentata e quindi considerando tutti gli elementi necessari».
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Insiste invece sulla pensione anticipata il presidente della Commissione Lavoro alla Camera, Cesare Damiano, secondo il quale il 2016 deve essere l’anno della riforma sulla flessibilità in uscita. Ricordiamo che nei giorni scorsi Damiano ha annunciato la presentazione di un disegno di legge da parte della commissione di Montecitorio da lui presieduta, che rappresenta una sintesi delle diverse proposte depositate dalle forze politiche negli ultimi due anni.
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Spingono infine sull’acceleratore anche i sindacati: Domenico Proietti, segretario confederale UIL, critica il rinvio e chiede al Governo una risposta alle proposte formulate da Cgil, Cils e Uil sulla flessibilità in uscita aprendo al più presto un confronto.