In un mercato altamente competitivo come quello internazionale, essere avanti coi tempi rappresenta un punto di forza per le aziende e ne accresce l’importanza e l’appeal rispetto ad altri concorrenti.
Per questo motivo la Regione Lombardia ha deciso di stanziare 7 milioni di euro per le micro, piccole e medie imprese interessate ad innovare e a innovarsi. Di questi, 2 saranno dedicati al sostegno per la creazione di nuove attività nel settore dell’innovazione tecnologica e altri 2 per favorire l’aggregazione di aziende già esistenti interessate a fornire pacchetti di servizi integrati. I restanti 3 milioni di euro serviranno, invece, a finanziare quelle PMI (anche artigiane) che presenteranno un progetto di ammodernamento dei processi produttivi e dell’organizzazione aziendale, basato su nuove strutture infotelematiche.
Un modo per stimolare la creazione di nuove tecnologie che la Giunta ritiene particolarmente importanti in quanto, si legge nella delibera, «non solo permettono l’automazione dei processi produttivi e della distribuzione, aumentando l’efficienza nello sviluppo di servizi altamente standardizzati, ma facilitano la trasformazione dell’informazione in conoscenza».
Per la prima volta, la giunta regionale ha aperto i finanziamenti non soltanto a soggetti operanti nel territorio locale, ma anche a tutti quelli provenienti dall’Unione Europea interessati a fondare una impresa in Lombardia. I soggetti interessati dovranno semplicemente garantire che l’azienda finanziata resti attiva sul territorio regionale per un minimo di 5 anni dal momento della sua costituzione.
In questo modo, la Regione Lombardia si assicura uno strumento in grado di attirare nuovi investitori – anche stranieri – all’interno del mercato locale. Una scelta speculare a quella, attuata in collaborazione con la Camera di Commercio, di spingere le imprese lombarde ad una maggiore partecipazione a iniziative all’estero. Si delinea così quella che sembra essere la strategia della Regione nei confronti dell’imprenditoria: potenziare la competitività del mercato locale su entrambe le direzioni. Non solo esportare imprese e attività all’estero, ma anche valorizzare il territorio locale attirando soggetti e investitori internazionali in grado di stimolare il mercato interno.