Sembra iniziare con il piede giusto la liberalizzazione del mercato dell’energia, partito lo scorso 1 Luglio in attuazione del Decreto Bersani del ’99, almeno per quanto riguarda le piccole e medie imprese. Sono già 227 mila le PMI intenzionate a scegliere, entro la fine dell’anno, un nuovo fornitore di energia elettrica o di gas.
A rivelarlo è un sondaggio condotto da Confartigianato su aziende con meno di 20 dipendenti, per analizzare le intenzioni delle piccole imprese nei confronti del nuovo mercato libero. Dallo studio, già il 5,5% delle oltre 4 milioni di attività prese in considerazione sarebbe intenzionato a cambiare, nei prossimi 6 mesi, il proprio gestore di energia.
A interessare maggiormente le aziende è la possibilità di scegliere un nuovo fornitore di elettricità, opportunità che il 3,3% delle piccole imprese sembra voler sfruttare. Meno appetibile appare invece il gas, con solo lo 0,8% di PMI intenzionato a stipulare un nuovo contratto. A queste percentuali va aggiunta quella delle aziende che hanno espresso la volontà di scegliere un gestore diverso per entrambi i tipi di energia, pari al 2,2% del campione analizzato.
Secondo Confartigianato, che in precedenza aveva espresso qualche timore sulla liberalizzazione, «il 1° Luglio costituisce un’occasione importante per consentire agli imprenditori di iniziare a ridurre i costi dell’energia». È ancora valido infatti il record negativo dell’Italia per quanto riguarda i costi dell’energia: allo stato attuale, le imprese pagano a seconda dei consumi tra il 27,1% e il 56,2% in più rispetto alla media UE.